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Terapia con Progesterone e Estrogeni (P&E)

February 26, 2013

Posted by SBSI in Gestione Della Fattrice

La gestione del ciclo estrale delle fattrici è una delle procedure più comunemente eseguite da molti capirazza e veterinari. Negli ultimi anni sono state portate a termine molte ricerche che hanno chiarito diversi aspetti del ciclo estrale equino e che hanno permesso ai veterinari di avere a disposizione strumenti adatti ad utilizzare in modo efficace la fecondazione artificiale, ad indurre l’ovulazione, sincronizzare fattrici o ad anticipare l’inizio della stagione di monta. In questo articolo descriveremo l’impiego della terapia a base di Progesterone ed Estradiolo (P&E) nella cavalla. Visto che nel nostro paese non è possibile reperire Estradiolo da somministrare alle fattrici, questa terapia è solitamente eseguita usando solo il Progesterone.

Prima di iniziare la discussione che riguarda la gestione e la manipolazione del ciclo, è necessario dare informazioni sull’impatto reciproco fra il funzionamento dell’asse ipotalamo – ipofisi – gonadi, le variazioni di produzione ormonale e le dinamiche follicolari. Le cavalle sono animali poliestrali stagionali che normalmente hanno una fase di anestro invernale seguita da una fase di transizione primaverile, una di ciclicità regolare che si verifica durante le lunghe giornate primaverili ed estive ed infine una fase di transizione autunnale che sfocia nuovamente nell’anestro invernale. Durante la stagione di monta fisiologica l’interruzione del periodo inter-ovulatorio di 21 giorni si verifica solo nel caso si instauri una gravidanza o, più raramente, nel caso si verifichino patologie ovariche.

Per lo scopo di questo articolo, partiremo dal presupposto di avere a che fare con una cavalla che sta ciclando regolarmente e che è già entrata nella sua stagione di monta fisiologica. Quello che faremo seguire è solo una breve introduzione a quello che si verifica in una cavalla ciclica.

Il Ciclo Estrale

Un ciclo estrale regolare è suddiviso in quattro fasi denominate proestro, estro, metaestro e diestro. Nella cavalla però queste fasi sono riunite in due soli periodi in base al suo comportamento sessuale (calore o non calore) che dipende dall’alternanza fra la fase follicolare e quella luteinica. Sono due gli ormoni steroidei che sono responsabili di questi due momenti comportamentali. il primo dei due sono gli estrogeni prodotti dalle cellule del follicolo dominante: la teca follicolare e le cellule della granulosa sono stimolate rispettivamente da LH e FSH e sintetizzano quantità crescenti di estradiolo, il cui picco viene raggiunto in prossimità dell’ovulazione. Durante la fase follicolare/estrale l’ormone ovarico predominante è pertanto l’estradiolo. Al contrario, durante la fase luteinica o diestro, l’ormone steroideo prodotto dal corpo luteo è il progesterone che evita alla cavalla di mostrare segni di calore in presenza di uno stallone. Le fasi follicolari e luteinica sono comunque sovrapposte fra loro perché durante quella luteinica, anche se caratterizzata dalla presenza del corpo luteo e dalla produzione di progesterone, si sviluppano continuamente ondate follicolari che portano alla selezione del follicolo dominante successivo.

Cycle Pic

La secrezione pulsatile di GnRH da parte dei neuroni ipotalamici è invece responsabile della produzione dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) e di quello luteinizzante (LH) da parte dell’ipofisi anteriore.

LH e FSH controllano selezione, crescita, maturazione ed eventuale ovulazione del follicolo dominante.

Il fatto che il GnRH sia responsabile della secrezione da parte dell’ipofisi di due proteine ormonali con funzioni diametralmente opposte, potrebbe causare problemi alla maturazione follicolare. Esiste invece un meccanismo naturale basato su meccanismi di feedback ormonali che permette una produzione differenziata e coordinata di FSH e LH e quindi una dinamica follicolare corretta.

In generale, immediatamente dopo l’ovulazione, si verifica un leggero aumento di FSH che stimola la formazione di follicoli primordiali in modo da iniziare il periodo della loro maturazione. La produzione da parte dell’ipofisi di FSH durante la fase luteinica è stimolata dalla presenza di picchi molto bassi di GnRH ipotalamico. L’FSH stimola poi gli stadi iniziali della maturazione follicolare ed ha il proprio picco intorno al 10°- 12° giorno del ciclo per poi abbassarsi subito dopo in parte per le variazioni della pulsatilità del GnRH, ma soprattutto per i feedback negativi causati dalla produzione di inibina e estradiolo-17β (E2) da parte del follicolo che sta maturando.

La maturazione di un’onda follicolare porta alla selezione di un follicolo dominante a circa 22.5. A questo punto il follicolo dominante cresce ad un ritmo di 3-5 mm al giorno fino a raggiungere il proprio plateau appena prima dell’ovulazione.

Questo follicolo dominante produce quantità crescenti di inibina ed estradiolo-17β fino al momento appena precedente l’ovulazione. Non appena il follicolo dominante aumenta la produzione di questi due ormoni, gli altri follicoli facenti parte della stessa ondata iniziano a regredire.

A questo punto il follicolo dominante possiede una sensibilità maggiore nei confronti dei bassi livelli ematici di FSH, ma la sua crescita e maturazione definitiva dipendono comunque in gran parte da una maggiore produzione di LH che si osserva in questo momento. La maggior produzione pulsatile di GnRH ipotalamico favorisce la secrezione e il rilascio di LH da parte dell’ipofisi, mentre gli elevati livelli di inibina e E2 favoriscono la produzione di LH a discapito di quella di FSH. Le variazioni specifiche che riguardano il picco dell’LH vanno oltre lo scopo di questo articolo, ma è invece importante conoscere la dinamica esistente fra le onde follicolari e gli ormoni circolanti per capire la discussione sulla terapia che farà seguito.

Terapia P & E

Sapendo quali sono gli ormoni coinvolti nel processo e gli andamenti dei feedback negativi, possiamo esercitare un controllo sulle dinamiche follicolari e sul ciclo della cavalla. Per iniziare, possiamo pertanto vedere come si possono utilizzare il progesterone e l’estradiolo nella terapia delle cavalle.

Questo tipo di terapia è usata fin dai primi anni 80 per “programmare le fattrici”, sincronizzarle, organizzare il momento delle inseminazioni e regolarizzare i cicli estrali.

I due usi più comuni della terapia P&E sono quelli di programmare le cavalla per essere in calore nel momento in cui lo stallone sarà disponibile e per sincronizzare le fattrici per l’embryo transfer o per sfruttare al meglio l’utilizzo del seme.

Se valutiamo questi due ormoni individualmente, ci possiamo rendere conto del perchè P&E è un trattamento efficace, visto che, anche se molto semplicisticamente, il progesterone ha un effetto negativo sull’LH e l’estradiolo sull’FSH. Uno dei motivi che ci permette di ricordare meglio questo aspetto è che le cavalle gravide hanno livelli ematici elevati di progesterone che viene prodotto nelle ovaie, soprattutto durante i primi 100 giorni di gestazione; nonostante questo però, durante questo periodo continuano a formarsi ondate follicolari. Le elevate concentrazioni di progesterone riducono la pulsatilità del GnRH che favorisce pertanto la secrezione di FSH al posto dell’LH. Anche se il progesterone da solo non può controllare l’avvento di ondate follicolari, può invece controllare il comportamento estrale (calore) e causa un rilascio di FSH e non LH da parte dell’ipofisi.

Gli estrogeni invece, influenzano in modo più complicato la produzione ormonale dell’ipotalamo e dell’ipofisi. In alter specie animali gli estrogeni possono al contrario un effetto sia stimolatorio che inibitorio nei confronti dell’ipofisi, in base al momento ed alla durata della somministrazione. E’ risaputo che la somministrazione di E2 nella cavalla riduce la secrezione di FSH e quindi aiuta a controllare la dinamica delle ondate follicolari ed ad aumentare la quantità di LH immagazzinata nell’ipofisi e che sarà quindi secreta in maggiori quantità in risposta alla produzione di GnRH.

La somministrazione di 150 mg progesterone e 10 mg di estradiolo-17β per 10 giorni permette di controllare in modo efficace le onde follicolari.

Questa terapia previene la formazione di onde che contengono follicoli di diametro superiore ai 18-22 mm., ma non evita che follicoli pre-ovulatori già presenti sulle ovaie possano ovulare e formare un corpo luteo. Visto pertanto che si può verificare un’ovulazione durante la terapia P&E, si consiglia di somministrare una prostaglandina durante l’ultimo giorno di trattamento. Questo protocollo terapeutico di 10 giorni lascia le ovaie con un numero elevato di follicoli dal diametro di 18-22 mm che inizieranno a maturare, a selezionarsi e ad ovulare dopo l’interruzione della terapia.

Questo protocollo permette di ottenere in modo consistente ovulazioni 10-12 giorni dopo l’ultima dose di P&E.

Uno studio eseguito anni fa ha dimostrato che 13 cavalle su 16 trattate con questo protocollo hanno ovulato 10-12 giorni dopo la somministrazione dell’ultima dose di P&E. In questo studio non era però stato somministrato nessun farmaco per indurre l’ovulazione in modo da ottenere una miglior sincronia. Questo semplice strumento di gestione riproduttiva permette ai proprietari di stalloni e fattrici di gestire al meglio la stagione di monta.

L’impiego di hCG o deslorelin al fine di indurre l’ovulazione permette di ottenere un miglior controllo dell’ovulazione nel ciclo seguente il trattamento P&E.

Oltre ad essere utilizzato per programmare le fattrici in base alla disponibilità dello stallone, il trattamento P&E è anche quello più efficace per sincronizzare i cicli delle riceventi da impiegare in un programma di embryo transfer.

Infine, alcuni veterinari impiegano P&E per “resettare” il ciclo delle cavalle che presentano ovulazioni irregolari o atipiche. Anche cavalle che hanno solitamente ovulazioni durante la fase diestrale che alterano la lunghezza del ciclo, possono beneficiare di questo trattamento.

In tutti i casi però, l’impiego di P&E dovrebbe essere riservato alle cavalla che ciclano regolarmente durante la stagione di monta o a quelle che si trovano in transizione avanzata. P&E è un protocollo utile per i proprietari di fattrici che utilizzano riceventi di loro proprietà o per quelli di stalloni che hanno la necessità di fecondare il più alto numero di cavalle all’inizio della stagione, nel caso abbiamo venduto un numero elevato di monte. Confrontati sempre con il tuo veterinario per il miglior uso di questo protocollo e per organizzare una buona gestione riproduttiva del tuo allevamento.

Per terminare questo articolo vogliamo nuovamente ricordare che, visto che nel nostro paese non è possibile reperire Estradiolo da somministrare alle fattrici, questa terapia è solitamente eseguita usando solo il Progesterone.


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