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La Sindrome da Ulcera Gastrica Equina (EGUS) ed il Vostro Stallone

March 26, 2013

Posted by SBSI in Alimentazione

Grazing stallionSpesso quella di mettere i cavalli al pascolo è considerata la soluzione più semplice per prevenire la recidiva della sindrome da ulcera gastrica (EGUS) ma per molti il pascolo non è una opzione da poter prendere in considerazione. È il caso in particolare degli stalloni. Pochi proprietari sono preparati ad affrontare i rischi connessi al fatto di mettere gli stalloni all’aperto. Questo fatto comporta che molti stalloni vengono gestiti in box in un modo che aumenta il rischio che essi sviluppino l’EGUS. Allora quale è il principale fattore connesso all’ambiente ed al management che aumenta il rischio del vostro stallone (o di qualsiasi altro cavallo) di soffrire di EGUS? La risposta a questa domanda richiede la conoscenza dell’anatomia e della fisiologia dello stomaco equino.

Lo stomaco del cavallo è ad una camera o stomaco semplice ( a differenza dei ruminanti che hanno tre pre-stomaci ed uno stomaco, quindi quattro diverse camere) che è considerevolmente piccolo se si considera la taglia dell’animale; solo 8-15 litri in un cavallo di 500Kg. Esso agisce principalmente come un contenitore di raccolta e mescolamento con una minima attività di digestione. In ogni caso viene secreto acido cloridrico, che attiva la pepsina, un enzima necessario alla digestione delle proteine. Lo stomaco è rivestito da due differenti tipi di tessuto o epiteli; il terzo superiore è rivestito da epitelio squamoso ed i due terzi inferiori da epitelio ghiandolare. La linea di divisione tra i due è detta margo plicatus. Lo stomaco lavora meglio quando è pieno per i soli due terzi, in corrispondenza dell’epitelio ghiandolare.

Somministrando pochi pasti abbondanti al giorno, c’è il rischio che si superi la capacità ottimale dello stomaco.

Poiché il cavallo si è evoluto in modo da poter mangiare pressoché in continuazione, l’epitelio ghiandolare secerne costantemente acido cloridrico, fino a 60 litri al giorno. Questo è un fatto importante ed il primo indizio sul perché molti cavalli al giorno d’oggi sono a rischio EGUS. Al contrario degli epiteli ghiandolari, gli epiteli squamosi non secernono acido e quindi nemmeno mucina o bicarbonato. Questo li lascia senza protezione nel caso vengano a contatto con l’acido cloridrico, cosa che in una situazione ottimale è un evento molto raro. Conoscere questa differenza fa intuire dove possano essere localizzate le ulcere nel momento in cui si verificano.

Stallion head shot Nel suo ambiente naturale il cavallo consuma per lo più foraggi che contengono una gran parte di fibra (pareti cellulari complesse). Questo materiale fibroso agisce da tampone ed adsorbe l’acido, inoltre costituisce una sorta di ponte sopra alla porzione di liquido contenuta nello stomaco creando una barriera fisica. Questa barriera impedisce il passaggio dell’acido nella porzione di epitelio squamoso privo di protezione. Il consumo pressoché costante di questo tipo di foraggio richiede una lunga masticazione e la masticazione comporta la produzione di saliva. Contrariamente a quanto si crede, la saliva equina contiene una minima quantità di amilasi e quindi ha un impatto minimo sulla digestione dei carboidrati. Tuttavia contiene del bicarbonato che entrando nello stomaco agisce come tampone aggiuntivo per l’ambiente acido.

Secondo le attuali tecniche di alimentazione, l’accesso al foraggio è spesso limitato ai pasti e talvolta ridotto per permettere la somministrazione di grandi quantità di supplementi non fibrosi che richiedono minore masticazione, e quindi non è una situazione ideale per un epitelio squamoso. Somministrare granaglie può aumentare di fatto la secrezione di acido. Esiste quindi una ragione per cui la maggior parte delle ulcere gastriche si trova nella porzione squamosa subito sopra il margo plicatus e per cui l’EGUS è considerata una patologia “creata dall’uomo”.

Le nostre moderne tecniche di alimentazione riducono la quantità di masticazione che quindi a sua volta riduce la produzione di saliva – tampone così come riducono il consumo di quella quantità di materiale necessaria al mantenimento della barriera protettiva fisica tra i due epiteli della mucosa gastrica.

Senza una buona barriera, gli acidi dello stomaco sono più facilmente in grado di risalire e venire a contatto con l’epitelio squamoso, più vulnerabile.

Horse Feed Anche i foraggi hanno una propria capacità tampone, che significa che sono in grado di aiutare a ridurre le fluttuazioni di pH, hanno anche una minore velocità di passaggio oltre lo stomaco rispetto alle granaglie. Circa il 75% della porzione liquida ed il 25% della sostanza alimentare della dieta passano oltre lo stomaco in 30 minuti. Quando i cavalli vengono nutriti a pasti c’è il rischio che passino ampi periodi di tempo con poco materiale nello stomaco. Questo li lascia con poco materiale in grado di adsorbire la continua produzione di acido e tantomeno con una barriera fisica di protezione.

Un altro problema delle diete povere di foraggio e ricche di carboidrati più facilmente digeribili, è che questi carboidrati semplici possono andare incontro a fermentazioni batteriche nello stomaco. Queste fermentazioni portano alla formazione di acidi grassi volatili. Quindi maggiore è la quantità di granaglie nella dieta e maggiore sarà la produzione di questi gas che possono irritare l’epitelio squamoso ed in casi gravi esitare in coliche gassose.

Oltre alla possibilità di mangiare costantemente, stare al pascolo garantisce anche un ambiente più simile a quello naturale per il cavallo eliminando cause di stress. È noto che lo stress nei cavalli aumenta il rilascio di acidi gastrici e quindi il rischio di ulcere. Ricerche scientifiche anno dimostrato che spostare i cavalli da un ambiente a loro familiare, trasportandoli in un nuovo ambiente, lavorarli leggermente ed alimentarli due volte al giorno prima di tornare a casa, aumenta il numero e la gravità delle ulcere rispetto a un gruppo di cavalli di controllo mantenuti nel medesimo ambiente a casa3. Sia stress fisici (malattia, disordini muscolo scheletrici) che stress comportamentali (show, spostamento in nuove scuderia, un nuovo cavallo nel box vicino, un nuovo allenatore o un nuovo groom, spostarsi dal pascolo al box ecc), così come l’uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei possono causare ulcere. Gli stalloni in una stazione di monta sono a contatto con molti di questi fattori stressanti e se sono anche in attività agonistica le fonti di stress aumentano ulteriormente. Anche solo il cambio della routine che si verifica con l’inizio della stagione di monta o l’attività di monta o di prelievo di seme possono essere stress sufficienti a causare ulcere gastriche.

Cambiamenti nelle abitudini di mangiare e bere, coliche ricorrenti, pelo brutto, condizioni corporee scadenti, performance ridotte e depressione del sensorio possono anche essere dovute a cause diverse che proprietari e manager possono non considerare essere delle ulcere gastriche. È piuttosto facile sottovalutare i sintomi, la perdita di peso può essere dovuta a disidratazione da trasporto, il pelo brutto dovuto al cambio di stagione ecc. tutte cose che possono essere vere, ma possono anche essere dovute a ulcere gastriche.

stallion Sapere perché il vostro stallone (o altri cavalli) sono a rischio EGUS è il primo passo nella prevenzione. Mentre le ulcere possono essere trattate con successo con inibitori della pompa protonica che fermano la produzione di acidi gastrici, il loro uso deve essere visto come un trattamento e non come una soluzione a lungo termine. Finché non vengono attuati i cambiamenti di gestione o di ambiente le ulcere ritorneranno una volta terminato il trattamento.

Mentre mettere i cavalli al pascolo è una soluzione poco realistica nel caso degli stalloni, ci sono altri cambiamenti che si possono fare. Li potreste alimentare tre o più volte al giorno? Si, questo aumenterà i costi di gestione ma se migliora il benessere del cavallo a voi affidato e si riduce la necessità di trattamenti costosi, questo si rivelerà un miglior investimento. Considerate l’utilizzo di uno dei tanti alimentatori a lento rilascio disponibili in commercio. Rallentando l’ingestione del fieno questi alimentatori fanno masticare il cavallo più a lungo e spesso riducono la quantità di fieno sprecato nella lettiera favorendo anche il ritorno dell’investimento.

È stato dimostrato che l’Erba Medica ha una capacità di tamponamento maggiore rispetto al fieno normale per il suo maggior contenuto in proteine e calcio, e quindi somministrare dell’Erba Medica oltre al fieno normale può essere utile. Laddove possibile, ridurre il contenuto in granaglie della dieta è un altro passo nella prevenzione. Se sono necessarie calorie aggiuntive a quelle presenti nel foraggio per mantenere un buon peso corporeo, provate alimenti che contengono fibre ad alta digeribilità come le polpe di barbabietole e semi di soia cosi come anche fonti di grassi come la crusca di riso e l’olio di soia. Diminuite la quantità di alimenti concentrati in modo che non siano somministrate più di 250g di granaglie ogni 45 Kg di peso corporeo ad ogni pasto e quando possibile dividete i concentrati in tre pasti al giorno.

Discutete con il vostro veterinario se usare bassi dosaggi di farmaci anti secretori, potrebbe essere una buona idea quando uscite per gare o eventi oppure quando si verificano dei cambiamenti nella gestione routinaria, come all’inizio della stagione di monta. Prendete in considerazione anche i nutraceutici che hanno recentemente dimostrato di ridurre il rischio di EGUS ricorrente una volta completato il trattamento con farmaci gastroprotettori.

Comprendendo come il tratto digerente del vostro cavallo è strutturato per funzionare e l’impatto della gestione sul benessere dello stomaco, potete effettuare scelte consapevoli che vi possono aiutare a ottimizzare il benessere del vostro cavallo e le sue performance.

1. Kitchen DL, Merritt AM, Burrow JA. Histamine-induced gastric acid secretion in horses. AJVR 1998;59(10):1303-1306.
2. Murray MJ. Overview of equine gastroduodenal ulceration. AAEP Proccedings 1997;43:382-387.
3. McClure SR, et al. Gastric ulcer development in horses in a simulated show or training environment. JAVMA 2005;227(5):775-777.
4. Nadeau JA, Andrews FM, Mathew AG, et al. Evaluation of diet as a cause for gastric ulcers in horses. AJVR 2000; 61(7):784-790.

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