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Tre modi in cui i proprietari di stalloni possono prevenire un uso inappropriato dello sperma congelato

January 14, 2015

Posted by SBSI in Considerazioni Sul Contratto

Mentre si avvicina la chiusura della stagione riproduttiva, molti di voi potrebbero chiedersi cosa sarebbe da fare per le dozzine di dosi di sperma congelato rimaste in possesso dei proprietari delle fattrice e cosa dovreste fare con il seme congelato che è stato restituito. I proprietari di stalloni spesso si preoccupano qualora lo sperma venga venduto come parte di un contratto riproduttivo, le dosi inutilizzate di sperma che rimangono, dopo che la fattrice originaria sia gravida, siano rivendute a terzi oppure utilizzate per inseminare un’altra fattrice senza sia pagata un’ulteriore tariffa. Ma, ove lo sperma congelato venga restituito, come potete sapere se la qualità dello stesso non sia stata compromesso e che cosa fare con esso? Qui viene offerto un consiglio su come minimizzare la quantità di seme congelato avanzato alla fine della stagione riproduttiva e quale destinazione conferire allo sperma congelato per i contratti riproduttivi qualora sia restituito.

1) Minimizzare il numero delle dosi che vengono spedite ogni singola volta

Quando si vende il seme congelato quale parte di un contratto riproduttivo, opposto alla vendita per dose, raccomandiamo ai proprietari degli stalloni di spedire due dosi per ciclo. Ciò consente ai proprietari delle fattrici e/o ai loro veterinari di utilizzare un opportuno protocollo di inseminazione programmato su due dosi. Qualora la fattrice non concepisca durante il primo ciclo, si può richiedere un ulteriore spedizione per ogni altro ciclo successivo. Questo è il modo migliore per limitare il quantitativo di sperma inutilizzate che potrebbero rimane in possesso dei proprietari della fattrice. Se si inviano più di due dosi di sperma congelato per ciclo, oppure l’intera quantità di seme per stagione in un’unica spedizione, vi è una maggiore probabilità che delle dosi di sperma risultino avanzate.

Inoltre, occorre consentire i proprietari della fattrici un sufficiente periodo di noleggio del contenitore. Grazie all’impiego dei contenitori a vapore tradizioni che possono conservare lo sperma congelato da una a tre settimane, lo sperma può rimanere nel contenitore per tutta la durata del periodo fecondo e lo sperma eventualmente inutilizzato può venire restituite con il contenitore. Qualora il noleggio viene limitato a soli due o tre giorni e la fattrice non completamente pronta per essere fecondata, sarà più probabile che il proprietario della fattrice trasferisca lo sperma in una banca del seme al fine di restituire il contenitore. Una volta trasferito nel magazzino o in un’altra località risulta più arduo ottenerne la restituzione

2) Sia ben chiaro nel contratto chi risulti il proprietario dello sperma congelato e che cosa si dovrebbe fare con le dosi inutilizzate

Quando lo sperma congelato venga venduto quale parte di un contratto riproduttivo, con un numero specificato di dosi fornite per ogni ciclo o periodo fecondo, lo sperma congelato rimane di proprietà del proprietario stesso dello stallone: ciò dovrebbe venire chiaramente stabilito nel contratto. Tale clausola è in contrasto con la situazione in cui lo sperma congelato viene venduto per dose. Lo sperma venduto a dose diventa immediata proprietà del proprietario della fattrice dipendendo così dal contratto di vendita, il proprietario dello stallone potrebbe perdere ogni controllo su come lo sperma congelato viene trattato oppure venduto da quel momento in poi.

Inoltre, occorre specificare quale quantità di sperma congelato viene consegnata per stagione riproduttiva e/o su base di un ciclo, fornire istruzione su cosa debba essere fatto per lo sperma inutilizzato e indicare quali opzioni ha il proprietario della fattrice qualora sia richiesta una dose aggiuntiva di sperma congelato (per esempio se possono acquistare dosi aggiuntive a tariffe per dose oppure restituirlo per ottenere un serviziol’anno successivo). La fattrice o fattrici da inseminare dovrebbero venir identificata per contratto e qualsiasi sostituzione di fattrice dovrebbe venir sottoposta ad approvazione del proprietario dello stallone. Un contratto di solito dichiara che lo sperma deve essere utilizzato solo una specificata fattrice o fattrici e che la fecondazione di fattrici aggiuntive richiede il pagamento di tariffe aggiuntive. Da ricordare che nella fase attuale di tecnologia riproduttiva, puledri molteplici possono venir riprodotti da un’unica fattrice, per cui occorre stabilire quali regole siano valide in caso di trasferimento di embrione. Qualora il proprietario della fattrice intenda utilizzare lo sperma per tecniche di fecondazione assistita, deve informare di ciò il proprietario dello stallone al fine di richiedere di solito una tariffa aggiuntiva per ogni puledro che venga generato.

Il fatto di informare i proprietari delle fattrici delle loro responsabilità prima di stipulare un contratto riproduttivo eviterà confusione non richiesta o disaccordi per il futuro evitando obiezioni in caso di restituzione o distruzione dello sperma inutilizzato.

Vi sono essenzialmente due opzioni per le dosi di sperma congelato inutilizzato:

Distruzione - Il miglior modo per assicurare che eventuale spere rimasto non venga utilizzato per scopi diversi da quelli originalmente previsti è di richiederne la distruzione Una pratica comune consiste nello scongelamento del seme da parte del proprietario della fattrice o del veterinario e firmare una dichiarazione che ne attesti lo scongelamento, oppure restituire per posta le quantità scongelate e ancora chiuse.

Restituzione - La vitalità dello sperma scongelato dipende dall’appropriato utilizzo e conservazione, dovendo mantenere costanti le temperature del nitrogeno liquido in modo da minimizzare le oscillazioni inferiori o superiori ai – 100°C. Una volta che lo sperma congelato non è più conservato in permanenza risulta difficile verificare la sua integrità visto che potrebbe essere stato danneggiato durante la spedizione o altro. Sarebbe scorretto vendere dello sperma potenzialmente compromesso. Tuttavia, alcuni proprietari di stalloni riutilizzano lo sperma restituito per fecondare le proprie fattrice, per cui la restituzione di dosi potenzialmente utilizzabili sembra preferibile alla loro distruzione, soprattutto se lo sperma risulti di scarsa disponibilità. Nei casi in cui la quantità disponibile di sperma congelato risulti estremamente limitata, le dosi restituite potrebbero venir richieste per l’utilizzo in contratti futuri di sperma congelato. In tal caso si dovrebbe analizzare la motilità di ogni dose riproduttiva al fine di confermarne la qualità dello sperma originale. Qualora sia prevista la restituzione dello sperma, occorre specificare nel contratto esattamente come e quando la restituzione avvenga e a chi vadano imputati i relativi costi.

3) Predisporre un mezzo per tracciare la quantità di dosi di sperma congelato utilizzate

Si raccomanda che i proprietari degli stalloni richiedano al veterinario che compie l’inseminazione di sottoscrivere un certificato di inseminazione che specifichi l’identità della fattrice inseminata, le date in cui le inseminazioni sono state eseguite, il numero delle dosi di sperma congelato utilizzate e il numero delle rimanenti. Da indicare che ogni dose inutilizzata sia restituita o distrutta (secondo quanto stabilito per contratto). Il certificato di inseminazione può venire incluso nella documentazione che accompagna la spedizione dello sperma congelato e, una volta completato dal veterinario, può venire faxata e rispedita per posta al proprietario dello stallone. Alcuni proprietari di stalloni non rispediranno il seme per un ulteriore ciclo se il certificato di inseminazione del ciclo precedente non sia stato ancora restituito.

Vendi Anche FAQ's:

Come dovrei vendere il seme congelato?

Perchè SBS consiglia di vendere il seme congelato come parte di un contratto di monta e non à dose?

Quante dosi dovrei spedire per ogni ciclo?


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